Tre fratelli under 30 al timone dell’azienda nel nome del papā ucciso dal Covid

L’eredità più bella di Silvestro sono i miei tre figli: in loro rivedo la sua tenacia, la determinazione, l’attaccamento al lavoro che oggi, prendendo in mano le sorti dell’azienda fondata da mio marito, garantiscono a noi, ai nostri dipendenti e alle loro famiglie la possibilità di iniziare un nuovo anno di speranza”.

Gisella Balducchi inizia così il racconto di questi ultimi mesi che hanno travolto e cambiato per sempre la sua vita e quella della sua famiglia. Il covdi19 si è portato via suo marito, Silvestro Paris, 59 anni di cui 30 insieme, padre dei suoi tre figli, noto e apprezzato imprenditore del Basso Sebino, tra i pionieri del settore della gomma.

Un amore sbocciato sui libri contabili dello studio commerciale dove lavorava Gisella conosciuta così, tra bolle e bilanci. “Erano gli anni dell’esordio della sua attività imprenditoriale. Lo zio gli affittò il primo capannone, 200 metri quadrati che in passato erano serviti per l’allevamento dei polli. Se avvii l’officina da solo, te li affitto; sennò non se ne fa nulla”, gli diceva lo zio. Forse perché aveva intuito che Silvestro non solo poteva farcela da solo ma avrebbe avuto anche grande successo”. Paris non si tira indietro e nell’ottobre del 1984 inizia la sua fortunata avventura imprenditoriale. “Silvestro aveva una passione viscerale per i motori, che coltivava anche nel tempo libero cavalcando quad, di cui è stato campione nazionale, in giro per l’Italia e il mondo”. Ma è il lavoro, insieme alla famiglia, la cifra di questo imprenditore, bergamasco doc in quanto a etica del lavoro.

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